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Tiroidite di Hashimoto

DocFinder, Shutterstock
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La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune e una causa frequente di ipotiroidismo. I sintomi della malattia sono molto vari e alcune persone sono completamente asintomatiche, mentre altre presentano tutta una serie di disturbi che compromettono il benessere e la qualità di vita. Come si manifesta la tiroidite di Hashimoto e quali ne sono le cause? Come viene diagnosticata e quali sono le possibilità di trattamento? Per trovare risposte a queste domande e altre importanti informazioni, leggete qui.

Che cos’è la tiroidite di Hashimoto?

La tiroidite di Hashimoto è una malattia della tiroide. Questa malattia autoimmune prende il nome dal medico giapponese Hakaru Hashimoto che la descrisse per la prima volta nel 1912. Altri nomi della tiroidite di Hashimoto sono tiroidite linfocitaria (cronica), tiroidite autoimmune, tireopatia autoimmune, tiroidite autoimmune, malattia di Hashimoto, morbo di Hashimoto o solo Hashimoto. L'Hashimoto può insorgere a qualsiasi età e colpisce più frequentemente le donne degli uomini.

La tiroide – Un piccolo organo con grandi funzioni

La tiroide è un’importante ghiandola endocrina (ormonale) del nostro corpo. Si trova subito sotto la laringe ed è costituita da due lobi uniti da uno stretto ponte di tessuto, situati ai lati della trachea, che per la loro conformazione ricordano la lettera H o una farfalla – benché, in linea generale, la forma della più grande ghiandola endocrina del nostro organismo sia molto variabile. La ghiandola tiroidea produce gli ormoni triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), che esercitano un’azione su quasi tutte le cellule del corpo e controllano molti processi e funzioni metabolici. Gli ormoni consentono di regolare il metabolismo in base alle necessità contingenti, hanno effetti su vari organi, tessuti e ghiandole e favoriscono la crescita durante l’infanzia. Malattie e disfunzioni della ghiandola tiroidea possono provocare tutta una serie di disturbi e compromettere seriamente il benessere dell'individuo.

Hashimoto – Forme e cause

A seconda del volume della tiroide, si possono distinguere due forme di tiroidite di Hashimoto, la forma ipertrofica ("ingrossata", "eccessivamente sviluppata") e la forma atrofica ("rimpicciolita", "regredita"). Nella forma ipertrofica, la tiroide si ingrandisce e perde di funzionalità. Si sviluppa il gozzo, un ingrossamento della ghiandola oltre i limiti superiori dell’intervallo di riferimento normale per sesso ed età. Nella forma atrofica, al contrario, il volume della tiroide si riduce, la ghiandola ormonale diventa più piccola. La malattia è di tipo autoimmune. Una malattia autoimmune è una patologia in cui il sistema immunitario attacca le strutture stesse del corpo. Nel caso specifico, il sistema immunitario attacca la tiroide e produce anticorpi contro le proprie strutture tissutali, cosa che alla fine provoca una reazione infiammatoria. Il tessuto tiroideo cronicamente infiammato può alla lunga danneggiarsi e, nel successivo decorso della malattia, si può arrivare a ipotiroidismo (ipofunzione tiroidea), una condizione che spesso si instaura solo dopo molti anni. L'Hashimoto è la causa più frequente di ipotiroidismo. Le cause precise della tiroidite di Hashimoto e gli specifici meccanismi di attivazione della risposta immunitaria deviante non sono stati ancora del tutto chiariti. Oltre ai fattori genetici, si stanno considerando anche altri fattori che possono svolgere un ruolo nell’insorgenza della malattia.

Sintomi

I sintomi possono essere molto vari. La tiroidite di Hashimoto non provoca dolori e spesso decorre in modo asintomatico (senza sintomi riconoscibili) o con pochissimi sintomi, motivo per cui non di rado la diagnosi viene posta solo a uno stadio avanzato, vale a dire quando compare l'ipotiroidismo. Possibili segni di ipotiroidismo sono stanchezza, svogliatezza, spossatezza, debolezza, disturbi della concentrazione, ipersensibilità / intolleranza al freddo, stipsi, aumento di peso (nonostante abitudini alimentari e livello di attività fisica invariati), pelle secca, unghie fragili, capelli secchi e spenti, perdita di capelli, voce rauca, disturbi del ciclo mestruale e disturbi del metabolismo lipidico. Inizialmente si possono presentare per breve tempo sintomi di ipertiroidismo, prima che la funzionalità tiroidea si stabilizzi e poi rallenti (hashitossicosi, ipertiroidismo transitorio nel decorso iniziale della tiroidite di Hashimoto). Non tutte le persone affette da Hashimoto presentano tuttavia un ipotiroidismo che necessita di trattamento. L’elenco dei segni e dei sintomi qui presentato può essere incompleto, e inoltre un determinato sintomo può essere innocuo oppure segno di un’altra malattia. Non è necessario che si manifestino tutti i sintomi qui riportati, anzi la presenza contemporanea di tutti questi sintomi è un evento molto raro. In caso di dubbio o sospetto di malattia, è sempre necessario consultare un medico.

Diagnosi

In caso di sospetto di malattia o di disturbo funzionale della tiroide, dopo la raccolta dell’anamnesi e l’esame clinico, vengono effettuate diverse analisi strumentali per arrivare a una diagnosi corretta ed escludere altre possibili patologie e cause dei disturbi. Tra queste analisi ci sono l’esame del sangue, che serve a misurare la concentrazione di T3, T4 e TSH, e l’ecografia della tiroide; in particolari circostanze, vengono prescritte anche una scintigrafia, una biopsia ad ago fine e altre indagini. Nell'analisi di laboratorio, il campione di sangue può anche essere analizzato per la ricerca di anticorpi contro le proteine tiroidee [anticorpi anti-perossidasi tiroidea (TPO-Ak) e anti-tireoglobulina (Tg-Ak)]. L’esatta procedura diagnostica nel singolo caso dipende dalla situazione individuale.

Terapia

Attualmente non è ancora disponibile una terapia rivolta alle cause della malattia, e ciò significa che non è possibile trattare il difetto immunitario che sta alla base della tiroidite di Hashimoto. L’obiettivo del trattamento è la normalizzazione dei livelli degli ormoni tiroidei; nei pazienti con ipotiroidismo, la somministrazione dell’ormone tiroideo mancante permette di risolvere i disturbi associati. A questi pazienti vengono di solito prescritte compresse contenenti l’ormone sintetico levotiroxina, che mira a riequilibrare i bassi livelli dell’ormone tiroideo e ad alleviare i sintomi. La terapia con compresse di ormone tiroideo va spesso assunta per tutta la vita. Poiché, in determinate circostanze, un aumento dell’apporto di iodio può influenzare negativamente il decorso della malattia, le persone affette da Hashimoto dovrebbero evitare di assumere elevate quantità di iodio. Il decorso della tiroidite di Hashimoto non è prevedibile, e non ci si può aspettare una regressione o una guarigione spontanee. I pazienti che hanno un atteggiamento positivo nei confronti della terapia spesso non presentano disturbi. Importante è assumere le compresse regolarmente e nel modo prescritto ed essere rigorosi nel sottoporsi ai controlli che si rendono periodicamente necessari.

Riquadro riassuntivo

Tiroidite di Hashimoto: malattia della tiroide, la causa più frequente di ipotiroidismo.
Cause: malattia autoimmune (reazione immunitaria "deviante").
Sintomi: decorso spesso asintomatico o con pochi sintomi; in caso di ipotiroidismo, stanchezza, svogliatezza, spossatezza, disturbi della concentrazione, ipersensibilità al freddo, stipsi, aumento di peso (nonostante abitudini alimentari e livello di attività fisica invariati), pelle secca, unghie fragili, perdita di capelli e altri.
Diagnosi: anamnesi, esame clinico, esame del sangue, ecografia della tiroide, scintigrafia, biopsia ad ago fine e altri.
Terapia: compresse contenenti ormoni tiroidei (levotiroxina), terapia protratta (spesso per tutta la vita), controlli regolari.

Sources
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Robert Koch Institut; Keratoconjunctivitis epidemica und andere Konjunktivitiden durch Adenoviren, URL: https://web.archive.org/web/20130303023955/http://www.rki.de/DE/Content/Infekt/EpidBull/Merkblaetter/Ratgeber_Keratoconjunctivitis.html, Stand der Information: 08.11.2017


Autor: Katharina Miedzinska, MSc